Wednesday, July 27, 2005

La bambinaia africana

LA BAMBINAIA AFRICANA

di Maria Teresa Magliozzi
(in arte Virgoletta)

A Chiara

Il mio bambino e’ proprio bello. Dorme cullato dal respiro della sua nanny africana.
L’ho conosciuta per strada: vendeva dischi contraffatti e cullava con dolcezza la sua bimba, Anna. Che si chiama come me. Le ho chiesto di farmela tenere in braccio e me l’ha data, con fiducia.
E’ una bimba proprio bella, di pochi mesi. E cosi’, quando ho avuto il mio, m’e’ venuto naturale affidarlo alla mamma di Anna. Perche’ crescesse forte e indipendente, fiero e dignitoso come un bambino africano.
Africa.
Negata, sfruttata. Piena di orgoglio.
Come il mio amico Filomeno Lopes.
Un vero principe africano.
L’ho conosciuto in una mensa, la stessa di Rai Sat, dove lavoravo io, e di Radio Vaticana, dove era impiegato lui.
Un filosofo e un poeta. Un musicista, che alle sue canzoni ha affidato il suo messaggio al mondo.
Affinche’ la sua musica penetri il cuore di tutti.
Child eyes. Occhi di bambino. Lo sguardo con cui Filomeno, colui che e’ amato, guarda il mondo.
Filomeno. Il nome che gli e’ stato dato dall’ospite che aveva in casa suo padre il giorno della sua nascita.
Filomeno, dal maestro di spada orientale.
Filomeno che si sveglia ogni mattina brandendo la katana: esercizi di autocontrollo e di amore, come fiera che lotta libera nella savana.
Filomeno.
Il nome del mio bambino, cullato dalla sua nanny africana.

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