Wednesday, July 27, 2005

Actarus VII

ACTARUS

di Maria Teresa Magliozzi
(in arte Virgoletta)

A Valerio: avrei voluto che tu mi fossi padre

Ero innamorata di Goldrake. Innamorata nel vero senso della parola. Avevo 5 anni, ma a quell’eta’ si puo’ ben chiamare amore.
Il mio cuore era diviso in due: da una parte Actarus, forte, bello, vigoroso e valoroso, che sacrificava se’ stesso per l’umanita’, e dall’altra parte Gesu’, che faceva altrettanto.
Chi dovevo amare di piu’?
Questo dubbio teologico non mi dava pace.
Finche’ non ho capito.
Che Go Nagai narrava la stessa storia, ma con altre parole.
Che la’ dove uno scendeva dal regno dei cieli a scacciare demóni, l’altro veniva dalla stella Fleed a schiacciare i mostri di Vega.
Che entrambi scacciavano il Male: l’uno con le mani, l’altro con le Lame Rotanti.
Ma entrambi sgominavano il Peccato, non il Peccatore. Che aveva l’anima salva.
Lo amavo davvero.
Sognavo che venisse a prendermi, e a portarmi sulla sua stella. Io avevo una camicia da notte vaporosa, e la notte aveva la luna a falce ed era scintillante di stelle cui passavo vicinissima.
L’ho rivista , quella scena. Era esattamente identica a quella del mio sogno. Solo che lei era Margot Kidder nelle vesti di Lois Lane, ed il film era il primo Superman.
Inutile dire che mi innamorai di lui.
Dell’uomo che rinuncia ai propri superpoteri per amore (era Superman 2), e torna ad essere solo un uomo.
A voi tutti i rimandi.
Lector in fabula!
De te fabula narratur, direbbero gli antichi. Chi di voi non ha sognato, almeno una volta, di essere Superman? Un Übermensch, un ultrauomo? Capace di volare, e di dar forma ai sogni?
Ecco, io sono colei che di Superman si innamora. Consacrandogli tutta me stessa.
Che vuol dire? Che ho amato in tanti uomini l’ultrauomo, l’uomo ideale, il modello di perfezione. Imperfetto nei suoi rappresentanti in terra. Un ideal tipo.
Gesu’.
O meglio, mio padre.

0 Comments:

Post a Comment

<< Home